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mercoledì 31 dicembre 2014

Cos' è per me la disabilità?

  
Buon giorno a tutti.
In questo post vorrei farvi riflettere su cosa è la disabilità per ognuno di noi; da che punto di vista la guardiamo, come ci rapportiamo con essa, come consideriamo le persone che ne sono affette.
Personalmente credo che la disabilità non debba essere trattata come un argomento a parte poichè ognuno di noi ha qualcosa di diverso da tutte le altre persone del mondo; ognuno di noi ha qualcosa che lo contraddistingue.
Non si tratta di avere qualcosa in più o in meno. Si tratta semplicemente dell'unicità della persona.
Io preferisco vedere questa "unicità" come una presenza di particolari abilità personali...presenza di specialità diverse.
Ad alcune persone possono piacere i lavori manuali; alcune possono avere abilità informatiche, altre ancora possono essere speciali nello scrivere poesie...diciamo che a tutti non può piacere tutto.
Ci sarà sempre qualche ambito in cui ognuno di noi è "speciale".
A pensarci bene, secondo il concetto di disabilità che il pregiudizio sociale ci dimostra (ovvero disabilità come mancanza o incapacità di fare qualcosa), ognuno di noi se confrontato con una persona "diversamente abile", potrà scoprire in se stesso alcune disabilità.
Ad esempio, una persona disabile può essere molto abile ed unica nel riuscire a suonare uno strumento musicale nonostante le sue modalità di vita, io da persona "normale" per quanto possa allenarmi, può essere che difficilmente riesca a raggiungere il suo livello di bravura.
Ecco che in questo caso, nell'ambito musicale, sono io a sentirmi "disabile" e l'altra persona diventa "normale"...la situazione si rovescia.
Secondo la mia opinione è proprio la possibilità che la situazione si rovesci, a portarci ad essere ostili nei confronti della disabilità pensando che "un giorno potrebbe capitare anche a noi " per i motivi più disparati.
Prendendo dei riferimenti dal libro "L' inclusione educativa - indicazioni pedagogiche per la disabilità" cito questa frase (p. 96):
"Il difficile approccio alla disabilità, che coinvolge buona parte di noi è in larga misura legato alla difficoltà di accettare la fragilità, l'inatteso della vita, la precarietà esistenziale, il fantasma dei sensi di colpa, lo scoinvolgimento dei tempi die dei ritmi abitudinari: in breve, la vulnerabilità della condizione umana che sostanzialmente ci pone tutti sullo stesso piano"
Dovremo imparare a vedere la disabilità secondo una prospettiva positiva, vederla dal punto di vista dell'unicità / specialità di ogni persona indipendentemente dalla condizione biopsicologica in cui si trova a vivere.
La negatività ci riconduce a della mancanze, la positività a somiglianze / comunanze.
Stando così le cose dal mio punto di vista, la positività presente in ognuno di noi è che:
"L'essere persona è presenza molteplice e multiforme ed è comunanza di destino umano".
 Tutti nascono, vivono e muoiono. Tutti condividiamo l'intero processo della vita.
Dovremo cercare di imparare anche da chi vediamo essere "diverso da noi". Imparare inteso come senso di condivisione e somiglianza, rispetto e reciprocità.
Come disse il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman:

"Se davvero ci fosse armonia e consenso, che bisogno ci sarebbe di tante persone sulla terra? Ne basterebbe una: lui o lei avrebbe tutta la saggezza, tutto ciò che è necessario, il bello, il buono, il saggio, la verità."
Questa frase, può aiutarci a capire quanto sia necessaria la presenza della diversità per l'esistenza di ognuno di noi, anche se "diverso da noi".

Una testimonianza di come si può intendere la disabilità ci viene riportata nel video seguente:

 

 E per voi, cos'è la disabilità?