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lunedì 9 febbraio 2015

Barriere architettoniche



La Regione Veneto ha erogato dei finanziamenti per eliminare le barriere architettoniche con la legge regionale numero 16 del 2007.
Tale legge è sempre in vigore e viene attivata di volta in volta con l'apertura di un bando dedicato.
Per maggiori informazioni si può mandare una mail al seguente indirizzo di posta elettronica:


Una scheda esplicativa a riguardo la si può trovare al seguente link:  Regione Veneto

La legge regionale in oggetto è la seguente:

Ritroviamo l'argomento delle barriere architettoniche anche all'articolo 24 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104
Da prestare particolare attenzione ad ogni testo di legge in quanto sono presenti procedure e varianti di casistica.

venerdì 6 febbraio 2015

Convenzione O.N.U 2006


Uno Strumento che riconosce e regola i diritti delle persone con disabilità è la Convenzione dell'O.N.U. del 2006.
Essa consente di combattere le discriminazioni e le violazioni dei diritti di queste persone riconoscendone a pieno titolo lo status di "cittadini" e di conseguenza pareggiandoli a qualsiasi altra persona.
Questo documento è composto da 50 articoli con i quali tutti gli Stati del mondo riconoscono l'inclusione sociale nei confronti delle persone con disabilità.
Il 24 febbraio 2009 il Parlamento Italiano ratifica la Convenzione la quale diventa legge e il 23 dicembre 2010 l'Unione Europea ratifica la legge.
La Convenzione, tramite i vari articoli, rispetta la dignità di ogni persona, promuove l'autonomia in tutte le sue forme.
Si rivolge anche alla società, verso la quale si impegna a diffondere maggior consapevolezza delle diverse tipologie di disabilità e delle situazioni in cui le famiglie interessate vivono (Articolo 8).
Altri aspetti importanti sottolineati dalla Convenzione sono il riconoscimento all'educazione (Articolo 24), il diritto al lavoro (Articolo 27) e la partecipazione alla vita culturale e ricreativa (Articolo 30).


Questo documento dovremo diffonderlo il più possibile per renderci conto che le persone con disabilità siano uguali a tutte le altre persone con o senza handicap.
Se fossimo più informati sul mondo della disabilità sapremo relazionarci meglio con le persone con disabilità dandogli la giusta dignità che meritano.
Leggendo questo documento possiamo riflettere su molti aspetti che trascuriamo nel nostro agire quotidiano.




lunedì 2 febbraio 2015

Simona Atzori: "Nella vita bisogna avere coraggio".

Simona Atzori è una ballerina e pittrice professionista, insomma, una artista poliedrica nata senza braccia.
Ci offre la sua visione della vita nonostante le difficoltà; difficoltà con cui essa convive ogni istante ma che ha imparato a sfruttare nel migliore dei modi.





Utilizza i piedi non solo per camminare ma li usa anche al posto delle mani. Grazie alla sua tenacia e alla sua grande voglia di vivere, trasmette a chi la vede ballare, dipingere e parlare, una sensazione di grande tranquillità e spensieratezza.
Con la sua serenità riesce a far dimenticare agli spettatori la sua disabilità: riesce cioè a mettere in campo tutti i "doni" che possiede tramite la danza e l'arte: riesce a far prevalere le risorse rispetto alle "mancanze"; riesce a far predominare la sua personalità rispetto al suo deficit andando controcorrente rispetto a quello che è il pregiudizio della società.
Grazie alla sua testimonianza possiamo riflettere su come affrontare le nostre difficoltà personali quotidiane e ci consiglia caldamente di:
"Vivere la vita in ogni sua sfacettatura , non fermarsi davanti alle difficoltà ma anzi, di prenderle e trasformarle in qualcosa di ancora più ricco per la propria vita".
"Svegliarsi alla mattina e dire "SI" a tutto quello che dobbiamo vivere.
Ogni persona di fronte alle difficoltà utilizza dei metodi con cui riuscire ad aggirare gli ostacoli che si presentano: lei ad esempio sfrutta l'arte, la danza e la pittura.
L'aver paura di quello che ci può succedere ci accomuna tutti, e proprio per questo dobbiamo avere quella fede che ci permette di credere che i momenti difficili possano essere superati.
Come?

"Ci vuole un po di coraggio. La forza e la voglia di cambiare, di prendere in mano la propria vita e farne un capolavoro. Credere in se stessi e in tutti i doni che abbiamo."

La giovane artista ci esorta ad affrontare la vita con il sorriso senza abbatterci mai; ci insegna ad avere fiducia in noi stessi per poter superare le difficoltà che ci si presentano davanti e ci insegna anche a non rimanere indifferenti ai problemi stessi ma anzi abbiamo il dovere di affrontarli per riuscire a conviverci in futuro o a ri - affrontare situazioni simili.

Il video di questa intervista lo potete vedere cliccando su questo link:


Fonti: You Tube , Google.


Tenacia nell'affrontare gli ostacoli: Alex Zanardi

Una testimonianza dal mondo della disabilità ci viene dall'ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi.
Dopo il grave incidente subito in pista nel 2001, Alex non si è mai lasciato avvilire dalle nuove condizioni di vita che avrebbe dovuto affrontare da quel momento in poi.
L'incidente infatti gli ha portato via ambi gli arti inferiori ma non per questo si è rassegnato; anzi, si è subito messo in gioco nel mondo sportivo inserendosi nelle categorie per disabili.
Inseguendo il sogno di rimanere nel modo dello sport, è poi riuscito comunque a vincere diversi titoli in diversi ambiti (maratona, bicicletta etc).



Nel link seguente potrete visualizzare un video nel quale l'ex pilota accompagna al traguardo Francesco, una persona affetta da S.L.A.


In questo video possiamo vedere come la disabilità non sia una condizione di vita negativa per Zanardi e nonostante ciò, è sempre presente in lui lo spirito di aiutare l'Altro ad esempio offrendosi di far partecipare Francesco alla maratona di Venezia del 2011 trasportandolo con la sua bicicletta.
L'ex pilota affronta ancora oggi la quotidianità col sorriso senza negare comunque la presenza di ostacoli fisici e morali.
Zanardi afferma:
"Vedere Francesco utilizzare la sua vita nel modo migliore possibile indipendentemente da quello che c'è a disposizione forse aiuta un po tutti a rimettere le cose nella giusta prospettiva da domani e ad acquistare un po di tenacia nell'affrontare gli ostacoli che ci sono [...]".
Il gesto finale nel quale Alex scende dalla sua bicicletta prima del traguardo appositamente per far arrivare per primo Francesco, è ricco di significato.
Con questo gesto, l'ex pilota ci vuole comunicare l'importanza di ogni persona, a maggior ragione se avente dei problemi nonostante i quali essa si metta in gioco fino alla fine.
L'orgoglio, il sorriso, la tenacia e l'impegno che possiamo leggere negli occhi di Alex Zanardi ci dovrebbe far riflettere su come poter affrontare la vita ogni giorno con un sorriso in più avendo ben presente la  consapevolezza di quanto la nostra vita sia preziosa e di quanto essa abbia il bisogno e la necessità di essere vissuta...NONOSTANTE TUTTO.


Fonte: You Tube

domenica 1 febbraio 2015

Ho 422 amici, eppure sono solo...

Il titolo di questo post si riferisce alla frase di esordio di un video che ha ricevuto milioni di visualizzazioni e che può essere usato come strumento di riflessione dati i suoi contenuti.
Un video della durata di cinque minuti circa ma di grande intensità.
Il video è stato creato dallo scrittore e regista londinese Gary Turk.


Con questo strumento di comunicazione, il regista ci vuole far riflettere sull'isolamento che viviamo ai giorni d'oggi dovuto al frequente uso dei mass media, in particolare ai social network.
Ci evidenzia la difficoltà nel comunicare con le persone che ogni giorno ci troviamo davanti e la scomparsa della comunicazione tra di noi.
Isolamento che porta ad isolarci in noi stessi nonostante ci troviamo in una stanza con presenti centinaia di persone.
Ci esorta a "stare vicini ai nostri amici" in modo da trovarci in futuro con dei punti saldi di riferimento specie nel momento del bisogno.
Lo scrittore ci suggerisce un comportamento da adottare:
"Se sei in pubblico e ti senti solo, stai lontano dal telefono, apriti all'altro ed impara a coesistere".
Turk parla di isolamento sociale dovuto alla tecnologia, ma allo stesso modo possiamo parlare di isolamento sociale dovuto proprio a questa "paura di aprirsi all'altro"..che altro non è che il suggerimento che lo scrittore ci offre.
Paura che ritroviamo anche nel mondo della disabilità: abbiamo paura di relazionarci con l' "Altro diverso da me" ed ecco che portiamo quest'altra persona all'isolamento; ecco che diventiamo parte della causa di distacco di quella persona dal mondo che la circonda.
Lo scrittore afferma:
 "il mio problema è la differenza tra il guardare nei loro occhi o un nome sullo schermo."
Probabilmente oggi guardare un nome sullo schermo è più facile del guardare gli occhi della persona che ci troviamo davanti.
Dovremo invece ricercare e ritrovare lo sguardo anche della persona disabile; sguardo che è pieno di risorse, colmo di modi diversi di comunicazione; sguardo che dobbiamo saper vedere.
Persone che non hanno bisogno dei social network o di smartphone per sentirsi circondati da amici; persone che hanno bisogno invece di sorrisi sinceri, risate serene, momenti di divertimento e (perchè no?) anche di momenti di riflessione.
Il regista ci dice ancora:
"Lo strumento che noi chiamiamo "social" è tutt'altra cosa se da una parte apriamo i nostri computer e dall'altra chiudiamo le nostre porte."
Dovremo imparare quindi a diventare parte attiva della vita di queste persone senza aver paura di relazionarci con loro, cercando di trovare quelle che sono le loro risorse.
Dovremo aprire le nostre porte anche a tutte le persone (conosciute e non)  che incontriamo quotidianamente.
Ci può sembrare scontato, ma sono proprio i gesti più piccoli che possono rendere qualcuno felice anche solo per pochi secondi; secondi che potrebbero cambiare la giornata di quella persona a cui abbiamo sorriso.
Solo così sapremo dare il meglio di noi stessi facendoci strumento di serenità per chi incontriamo durante il nostro cammino.


Fonte video: You Tube.